L’USO DELLA RADIO

Come già espresso la radio di bordo rimane un accessorio indispensabile, sia per l’immediatezza delle comunicazioni, sia per la sua utilità in caso di emergenza.

Il suo utilizzo deve tuttavia sottostare ad alcune semplici regole.

Gli aspetti legali sono assolti dalla centrale, da punto di vista dell’utente taxista è necessario che la radio di bordo sia tra i modelli provvisti di omologazione, che la potenza sia limitata a 10W e che l’antenna non sia più lunga di un quarto d’onda (ovvero i citati 48 – 50 cm). Ovviamente non sono permessi amplificatori… l’elenco degli apparati omologati è reperibile qui:  http://apparati.mise.gov.it/elenco.php

Ogni radio è provvista di selettiva, si tratta di un piccolo circuito che comunica ai sistemi posti in centrale l’identità di chi sta trasmettendo. In questo modo è possibile accettare una corsa, se è lanciata per radio ovviamente, semplicemente premendo per un attimo il tasto del microfono. Questa opzione non è presente “di serie” nella radio, si tratta di una modifica installata successivamente, solitamente all’interno della radio, ma potrebbe anche essere installata all’interno del microfono.

La radio, al contrario del telefono, è un sistema di comunicazione che funziona in una direzione per volta. Ovvero… se sto ricevendo non posso parlare, se parlo non posso ricevere. La cosa è valida per chi è in auto come per chi è in centrale. Quindi rispondere alla centrale quando la signorina sta parlando è inutile, la centrale non riceverà quanto stiamo dicendo e contemporaneamente noi non sentiremo più quanto la centrale ci sta comunicando.

Riguardo ai sistemi di comunicazione della Cooperativa TaxiTorino…

La centrale prevede l’uso di quattro canali così suddivisi.

Ch 1 – lancio corse Torino città

Ch 2 – canale di servizio periferia

Ch 3 – canale di servizio Torino città

Ch 5 – lancio corse periferia

… la mancanza del canale numero 4 ha motivazioni storiche, precedenti all’unione delle due vecchie cooperative torinesi.

Vediamo dunque l’uso e la copertura dei singoli canali.

I ripetitori dei canali in servizio per Torino città, in primo e il terzo, sono ubicati sulla collina di Torino, non lontano dalla Basilica di Superga. Hanno un ottima copertura del territorio cittadino, tipicamente tutte le zone da cui è visibile la collina torinese. La periferia, canali due e cinque, è servita dai ripetitori situati sulla collina di Rivoli, questi servono molto bene la periferia cittadina, compresa tutta la tangenziale, Moncalieri e tutti i comuni della prima cintura compreso Caselle e l’aeroporto. E’ da notare che sotto collina, Moncalieri, C.so Casale, C.so Moncalieri e ovviamente Sassi – S. Mauro sono zone servite molto meglio dai canali due e cinque situati sulla collina di Rivoli che da quelli situati sulla collina di Superga. La loro copertura si estende abbondantemente verso sud sino ad arrivare alla zona di Savigliano e Marene.

I due canali di lancio corse, canali uno e cinque, dicono la stessa cosa… ovvero quanto è trasmesso sul primo è trasmesso contemporaneamente anche sul quinto. Quando la centrale lancia una corsa per radio lo fa su entrambi i canali, e riceve l’eventuale conferma su entrambi i canali. In centrale non esiste una distinzione tra i due canali che sono visti come un unico canale di lancio corse. Dunque la scelta se utilizzare il primo o il quinto canale sarà dettata unicamente dalla posizione della nostra auto.

Diverso è il discorso per i due canali di servizio. Questi sono realmente due canali diversi, il loro scopo è permettere la comunicazione con la centrale in caso di problemi inerenti il servizio svolto. Anche in questo caso la scelta se utilizzare il secondo o il terzo canale è dettata dalla posizione della nostra auto. L’utilizzo dei canali di lancio corse per comunicazioni di servizio porterà inevitabilmente all’invito da parte della centrale a spostarsi su un canale di servizio.

La radio di bordo è un sistema bidirezionale, ovviamente riceve e trasmette, ricevere è molto più “facile” che trasmettere, tuttavia le cose vanno a braccetto… se ricevo meglio sicuramente anche la centrale mi riceverà meglio. Dunque dopo qualche giorno saremo in gradi di stabilire da soli le zone in cui sono più efficaci i canali posti a Superga o quelli a Rivoli.

Cosa non fare

L’apparecchio radio di bordo rispecchia alcune caratteristiche che le permettono di essere omologato in Italia per l’uso civile, queste caratteristiche lo rendono estremamente robusto, prova è il fatto che in piazza esistono radio con più di 25 anni sulle spalle. Tuttavia alcune operazioni sono assolutamente da evitare, attuarle significa danneggiare seriamente la nostra radio fino a renderla irreparabile.

Ogni radio ha il suo microfono, anche se il connettore in cui inseriamo il microfono appare esteticamente identico a tutti gli altri, solitamente si tratta di un plug a 8 pin, i collegamenti interni non lo sono. Dunque, a meno di non avere due apparecchi assolutamente identici, utilizzare “per prova” un microfono di un collega porta spesso a danneggiare seriamente la radio.

Come già espresso, l’antenna deve essere collegata alla radio per mezzo del connettore adatto, lo stilo deve essere verticale… o quasi, deve essere stato correttamente tarato. Utilizzare antenne diverse da quelle previste, antenne troppo angolate rispetto al tetto o non correttamente tarate, comportano la possibilità di danneggiare gli stadi finali del trasmettitore. E’ un danno serio, certamente si tratta di una tra le riparazioni più care su un ricetrasmettitore.

Qui cadiamo nella banalità, ma è indispensabile considerarlo. La radio, come tutte le apparecchiature elettroniche, mal sopportano l’acqua. Tra le caratteristiche dichiarate sono sempre comprese la temperatura di esercizio e il tasso di umidità. E questo non prevede che la radio venga allagata…

Può evidentemente succedere che sulla radio venga appoggiato un ombrello gocciolante, o che malauguratamente dell’acqua riesca a penetrare nella radio. E’ sicuramente una tra le cosa peggiori che possa capitare ad una radio. Nel caso è indispensabile spegnere la radio e scollegarla immediatamente dal filo di alimentazione. L’interruttore, o il comando che accende e spegne la radio agisce solamente sulla logica di controllo, i componenti di potenza (in pratica metà radio) sono comunque alimentati e spegnere solamente la radio non risolve il problema. L’acqua di per se non danneggia i componenti elettronici, se questi non solo alimentati, è tuttavia in grado di corrodere i circuiti. E’ dunque indispensabile aprire la radio per consentire a questa di asciugarsi naturalmente. Una radio in cui è entrata acqua, anche se è scollegata dall’alimentazione, che non ha la possibilità di asciugarsi risulterà dopo qualche giorno irrimediabilmente danneggiata fino ad essere non più riparabile.

Comments are closed